Cari amici, quando il 26 febbraio feci il sopralluogo l’escursione mirata a “bellezza e storia del Casentino” mi immaginavo di realizzarla con numerosa e gioiosa compagnia, oggi, i limiti del Coronavirus mi fanno sorgere seri dubbi e pertanto, se sarete interessati, anche da soli, provate a seguire questi insoliti percorsi.
Partite con meta “Castel Focognano” ed, arrivati a Rassina, deviate per Pieve a Socana, qui dovrete andare all’antistante bar e, dopo aver gustato un ottimo caffè chiedete alla signora Silvia le chiavi per visitare la chiesa di San Antonino. Un ampio piazzale ci offre la vista di questo edificio romanico affiancato a sinistra da un singolare campanile con basamento cilindrico (struttura di torre romana) sormontato sulla parte superiore da un ulteriore sviluppo a basamento esagonale (longobardo).
All’interno si comprende che l’edificio è stato ridimensionato nella parte frontale, ma lo spazio delle tre campate residue risulta molto bello nei tanti particolari che il tempo ha levigato e credo che anche voi fermerete il vostro sguardo sul crocifisso, opera di Monsù Giacomo Francese. Spostandovi sul retro dell’edificio, lo spirito religioso di questo luogo si palesa nella splendida ara sacrificale ove, all’aperto, gli antichi etruschi avevano onorato i loro dei. Recenti scavi hanno rinvenuto i basamenti di un tempio di notevoli dimensioni.

Proseguite per Castel Focognano ove, di interesse, è rimasta solamente una torre del 1200.

La strada per Carda si presenta più impegnativa.
L’antico castello di Carda era di proprietà della Badia di Arezzo e fu venduto nel 1290 a Guglielmino degli Ubertini, condottiero delle truppe aretine a Campaldino. Di questo castello, edificato per contrastare il vicino castello di Raggiolo della famiglia Guidi, nessuna traccia.
E’ opportuno telefonare al parroco per poter visitare l’antica chiesa di S. Flora e S. Lucilla due martiri di persecuzioni del II secolo d.C..L’edificio si trova nella parte più elevata del paese e per arrivarvi, a piedi, ammirerete tutto l’intero borgo che è stato oggetto di un intelligente e curato restauro.La chiesetta ha subito notevoli modifiche all’interno, l’arredo, specie riguardo ai quadri, è settecentesco, ma il pezzo più interessante è la Madonna robbiana di Santi Buglioni. Nel 1554 questa Madonna era in una chiesetta, vicino al castello di Marciano della Chiana, e che fu distrutta durante la battaglia di “Scannagallo” (uccidi il francese). La battaglia fu vinta da Cosimo I e gli spagnoli che sgominarono i senesi ed i loro alleati francesi. La Madonna fu rinvenuta fra le rovine della chiesetta e fatta bottino di guerra da parte del soldato che l’aveva rinvenuta e che era originario di Carda. Il milite regalò la sacra immagine alla chiesa del suo paese e qui rimase fino al 1998 allorchè fu rubata e poi rapidamente recuperata.

Ritornate indietro per andare verso Salutio.
Qui,nella parte più bassa del paese, si trova la pieve di San Eleuterio del 1027, ma rifatta in stile romanico, senza abside, nel 1200. Purtroppo lo stato di degrado all’esterno è notevole, ma la parte interna veramente interessante. Dovete telefonare a Marinella 0575 592483 per apertura e guida.
L’interno è stato oggetto di notevoli modifiche specie nel 1600 e la parte più evidente riguarda la struttura quattrocentesca collocata dietro l’altare maggiore che è stata smontata dalla cappella ove era inserita l’Annunciazione di Mariotto di Cristofano. La pittura vede in alto S. Francesco che riceve le stimmate e sotto l’Annunciazione ed i santi Pietro e Paolo. Molto importante il crocifisso del 1600 opera di Monsù Giacomo Francese.
Spostatevi verso la parte del castello (1100) distrutto dai fiorentini. Riedificato nel 1350 dalla famiglia Teri (stemma pugno e bilancia) oggi si trova in stato di abbandono.

Proseguite verso Talla che fu etrusca e longobarda.
Intorno all’anno 1000 il territorio era controllato da un castello degli Ubertini. Questo piccolo centro dette i natali a Guido Monaco inventore del tetragramma e nel 1600 fu sotto il controllo della famiglia Ducci che edificarono la chiesa di S. Niccolò.
Meritano una visita i resti dell’abbazia di Santa Trinita in Alpe del 960 d.C. che passà ai Vallombrosani per poi cadere in abbandono.

Ed ora, verso Chitignano, ove prima del Coronavirus era consigliabile il ristorantino “Il Sogno di Francesca” tel. 0575 454541. Se non è possibile fate pic nic all’area attrezzata delle sorgenti.

Riprendendo la strada per Rassina, fatte poche centinaia di metri incontrerete sul lato destro una importante struttura cinquecentesca (palazzo del Podestà) e poco avanti, a sinistra, una stradina che si inerpica verso la zona sovrastante ove è insediato un castello degli Ubertini. Veramente fantastico. Tel 347 6004815 per visistare questa struttura che ci riporta indietro nel tempo. Parcheggiate le macchine un vialetto vi porterà ad un ampio portone che si apre su quella che era la piazza d’armi e da lì accederete ad un cortile con le volte affrescate e poi salendo ai piani superiorri “solamente immenso stupore”.

Sarebbe intenzione di Pro Consuma di fare questa bella escursione in compagnia ma non sappiamo se ci riusciremo. Seguiteci sui ns. contatti e vedremo se ……….